Per Aftalion il ciclo economico è il risultato degli ostacoli tecnici alla tendenza del sistema economico a muoversi verso il suo stato di equilibrio.
La teoria del ciclo economico proposta da Albert Aftalion nel 1908-09 , amplificata nel voluminoso Les crises périodiques de surproduction ( 1913 ) e ripresa senza sostanziali cambiamenti in numerosi scritti successivi, 2 si pone nella tradizione di Juglar (vedi capitolo Clément Juglar: la crisi come patologia ), secondo la quale il ciclo è analizzato in termini di fluttuazioni nel livello dei prezzi. 3 , 4 Aftalion presenta una enorme massa di dati, 5 fornendo sia l'indice generale che numerosi indici parziali dei prezzi relativi a industrie specifiche, che mostrano come vi sia un ben riconoscibile ritmo nell'andamento generale dei prezzi e come le fluttuazioni avvengano in modo sincrono in buona parte dei settori produttivi dei paesi con un elevato grado di sviluppo economico. Il problema che si pone Aftalion è dunque di spiegare queste fluttuazioni dei prezzi in base alle `leggi del valore correntemente accettate'. 6
Secondo Aftalion, le crisi non possono essere attribuite a fluttuazioni sul lato della domanda --sebbene, come vedremo, non sia da escludere che delle oscillazioni abbiano luogo e che svolgano un ruolo nel movimento complessivo--, e le cause del ciclo vanno ricercate sul lato della produzione. Quale prima approssimazione Aftalion suppone pertanto che la domanda cresca in modo regolare seguendo l'incremento di lungo periodo della popolazione e del reddito medio. 7 Sempre in prima approssimazione, Aftalion si limita ad attribuire i cambiamenti dei prezzi alla relazione tra la domanda e l'offerta, e si chiede se le fluttuazioni della produzione che si rilevano statisticamente 8 siano sufficienti a spiegare le fluttuazioni dei prezzi. Poiché la produzione cresce considerevolmente durante la prosperità e diminuisce nelle recessioni, mentre l'andamento della domanda è per ipotesi regolare, è chiaro che verso la fine della fase ascendente del ciclo l'offerta supera la domanda, determinando così l'inizio della caduta dei prezzi. Analogamente verso la fine della fase discendente la domanda supera l'offerta determinando un rialzo dei prezzi. 9
In questi termini, tuttavia, la spiegazione non è sufficiente. In primo luogo, l'espressione `la domanda è superiore (o inferiore) all'offerta', interpretata letteralmente, non ha senso: gli eccessi, infatti, possono essere compensati, purché i prezzi siano sufficientemente alti (o, rispettivamente, bassi). L'andamento dei prezzi rispetto a quello della produzione e della domanda, tuttavia, può essere facilmente spiegato anche facendo ricorso al linguaggio della moderna teoria economica, semplicemente intendendo la domanda come `domanda al medesimo prezzo' e l'offerta come `produzione venduta a quel prezzo'.
Vi è tuttavia una difficoltà più grave. Nell'ipotesi precedente, l'offerta non supera la domanda che verso la metà della fase ascendente del ciclo, e quindi i prezzi dovrebbero salire solo fino a quel momento, mentre essi crescono durante l'intera fase ascendente e scendono durante l'intera depressione. 10 Un correttivo, che finirà per fornire il motore e il cuore stesso della teoria del ciclo di Aftalion, è suggerito dalle statistiche riguardanti la produzione di mezzi di produzione. Egli osserva infatti che la produzione di macchinari industriali è soggetta a fluttuazioni periodiche, che tuttavia presentano un certo ritardo --da qualche mese fino a oltre due anni-- rispetto alle fluttuazioni nella produzione di beni di consumo. Questo ritardo è facilmente spiegabile: la costruzione di macchinari complessi richiede del tempo, per ragioni tecnologiche; le ordinazioni sono effettuate all'inizio della ripresa, quando l'accrescimento dei prezzi inizia a rendere conveniente aumentare la produzione di beni di consumo, cosa per la quale sono necessarie nuove macchine. Ma la consegna ai produttori è possibile solamente dopo qualche tempo, a ripresa già ben avviata. Analogamente, le ordinazioni di nuovi macchinari cessano allo scoppiare della crisi, ma le ultime consegna sono effettuate nel bel mezzo della recessione.
Il divario temporale tra ordinazione e consegna del capitale fisso aiuta a spiegare l'andamento dei prezzi nel corso del ciclo. Durante la prima parte della prosperità, quando il mercato sarebbe pronto ad assorbire una quantità crescente di beni, non è possibile fornirli in quanto i macchinari non sono ancora pronti. Ciò fa aumentare i prezzi, e questo aumento è interpretato dagli imprenditori come indice di una carenza di beni; gli imprenditori, inoltre, registrano un aumento dei profitti, in quanto i costi (e in particolare i salari) aumentano meno dei prezzi. Entrambi questi fattori inducono i produttori ad inoltrare nuove ordinazioni di macchine, che tuttavia saranno consegnate solo dopo diversi mesi. Intanto la situazione di carenza di beni di consumo persiste, e continua a stimolare la produzione. All'inizio della crisi, quando i prezzi iniziano a scendere ma nuove macchine continuano ad essere consegnate ai produttori di beni di consumo, interviene un'altra caratteristica dei beni capitali: i nuovi macchinari non solo richiedono tempo per la loro costruzione, ma sono anche molto costosi. Gli imprenditori non vogliono dunque lasciarli inutilizzati, neppure nel caso delle consegne che avvengono quando la depressione è già iniziata. Gli imprenditori continuano dunque a immettere sul mercato nuovi beni di consumo, che tuttavia risultano invendibili ai prezzi esistenti. Ciò determina una riduzione dei prezzi, che continua fintanto che c'è un eccesso di produzione.
Durante le ultime fasi delle prosperità e delle depressioni si verificano pertanto delle sovrapproduzioni e sottoproduzioni, rispettivamente, di cui tuttavia, a causa del tempo necessario affinché le decisioni di investire si tramutino in una crescita effettiva della produzione di beni di consumo, gli imprenditori non sono consapevoli fino al momento in cui queste situazioni sono rese manifeste dall'invertirsi della tendenza dei prezzi. Aftalion illustra la natura del problema facendo ricorso alla indovinata 11 e celebre analogia della stufa: quando un locale sembra freddo si fornisce nuovo combustibile alla caldaia. Prima che il carbone si arroventi passa qualche tempo, durante il quale si continua ad avere freddo e ad alimentare il fuoco. Quando finalmente il carbone brucia, il calore diventa in breve tempo insopportabile, e lo rimane anche se si smette di inserire nuovo combustibile. Se, prima di alimentare di nuovo, si attende che il combustibile sia consumato, si tornerà ad avere freddo. 12
Il en est à peu près de même dans la production capitaliste, à cause de la nécessaire fabrication préalable de capitaux fixes, à cause du long temps requis pour cette fabrication et du long temps ensuite pendant lequel reste en fonction l'outillage ainsi construit. C'est pendant la prospérité qu'augmente le plus la production en cours de capitaux fixes, et par suite aussi la production générale. C'est durant cette période que les besoins sont le moins satisfaits, que les prixs sont le plus élevés. Pendant la déprssion la production en cours de capitaux fixes a beau diminuer fortement, la production générale par suite a beau demeurer stationnaire, les besoins sont amplement satisfaits, trop satisfaits et les prix restent très affaiblis. C'est pendant la prospérité que croît le plus le travail total de production. C'est pendant la dépression que la satisfaction des besoins est le plus considérable, est même excessive. 13
Anche questa seconda approssimazione non soddisfa appieno Aftalion: essa spiega l'andamento dei prezzi durante buona parte del ciclo, ma non relativamente alle fasi finali della prosperità e della depressione. Quando le prime macchine sono consegnate e utilizzate durante la prosperità, anche la produzione di beni di consumo cresce, e occorrerebbe dunque aspettarsi un rallentamento dei prezzi. Eppure per qualche tempo i prezzi continuano a salire molto rapidamente, il che indica che la domanda rimane considerevolmente superiore all'offerta. È dunque necessario introdurre un ulteriore correttivo. La lentezza delle reazioni economiche, la possibilità di aumentare e diminuire le scorte di magazzino, gli effetti della speculazione possono contribuire alla spiegazione di questa divergenza. Tuttavia un fattore più importante sembra essere all'opera.
Fino a questo punto Aftalion aveva supposto che la domanda crescesse lungo la sua linea di tendenza di lungo periodo. In realtà, i redditi monetari fluttuano nel corso del ciclo, crescendo in prosperità e diminuendo durante la depressione. I profitti presentano fluttuazioni abbastanza ampie, i salari più contenute; il totale dei salari, tuttavia, oscilla in modo marcato poiché il numero di lavoratori occupati cresce in prosperità e diminuisce durante le depressioni. Nell'insieme, i redditi fluttuano non solo in termini monetari ma anche in termini reali, poiché complessivamente si spartiscono la produzione totale, che cresce in prosperità e diminuisce durante la depressione. L'insieme dei redditi costituisce il potere d'acquisto complessivo, così che è ragionevole attendersi che la domanda totale oscilli a sua volta nel corso del ciclo. 14 L'aumento della domanda spiega perché i prezzi continuino a crescere anche dopo che i nuovi macchinari iniziano a produrre beni di consumo, mentre la diminuzione nella fase successiva giustifica il calo dei prezzi fino alla fine della depressione, nonostante la cessazione della produzione di nuovi macchinari.
Aftalion insiste che le variazioni della domanda non sono la causa prima delle fluttuazioni dei prezzi: questa va rinvenuta nelle oscillazioni della produzione, di cui i cambiamenti della domanda sono una conseguenza. Il loro effetto, tuttavia, retroagisce sulla causa e contribuisce ad amplificare l'ampiezza del ciclo e a generalizzare il movimento all'intero sistema economico. 15
Avendo attribuito le variazioni cicliche dei prezzi a fluttuazioni nella produzione, rimane da spiegare cosa determini queste ultime. Aftalion fa ricorso alla nozione di prezzo naturale o prezzo di equilibrio verso cui gravitano i prezzi di mercato. Secondo Aftalion, questa concezione è condivisa da tutti gli economisti, sia classici che marginalisti, nonostante le divergenze di opinioni sulle determinanti dei prezzi. 16 Nella lezione marginalista, il prezzo di equilibrio indica
un niveau qui devraien attaindre les prix des marchandises d'après l'ensemble des conditions économiques existantes, population, forces productrices, intensité des besoins, technique, si les forces productrices étaient tous employées, réparties harmonieusement entre les diverses industries suivant les proportions commandées par les besoins, et si cet état de choses durait depuis assez longtemps. C'est d'autur de ce niveau d'équilibre qu'oscillent les prix courants. C'est à ce niveau qu'il tendent à revenir.
L'equilibrio è dunque uno stato stabile: ogni divergenza da questo stato mette in azione delle forze che tendono a ricondurre il sistema all'equilibrio. Se, ad esempio, il prezzo di mercato supera il prezzo d'equilibrio gli imprenditori realizzano profitti straordinari. Ciò li induce ad accrescere la produzione, ma aumentando l'offerta i prezzi diminuiscono e questo beneficio si annulla nel momento in cui il prezzo corrente eguaglia il prezzo di equilibrio. 17
Aftalion spiega il movimento della produzione in termini di questa tendenza del sistema a muoversi verso il suo stato di equilibrio. 18 Cosa gli impedisce di raggiungerlo, o comunque di avvicinarsi sempre più, per costringerlo invece ad oscillare perennemente attorno ad esso? L'ostacolo all'efficacia del meccanismo regolatore è di natura tecnica: si tratta, di nuovo, del tempo necessario alla produzione dei macchinari, che impedisce agli imprenditori di valutare esattamente lo stato della produzione rispetto ai bisogni. 19 Essi commettono così degli errori sistematici, sottovalutando il potenziale produttivo nelle fasi di espansione e sopravvalutandolo durante le depressioni: il livello dei prezzi, infatti, si muove in relazione al rapporto tra bisogni attuali e produzione attuale, nascondendo gli stati di sotto- o sovra-produzione latenti:
Quand on constate la saturation présente du besoin, on ne peut croire en même temps à son insatisfaction virtuelle. Quand on souffre encore de la surproduction de biens de consommation on ne peut admettre qu'il y ait en même temps sous-capitalisation latente.
In altri termini, il ciclo dipende dal fatto che "the expectations of those directing production are alternately too optimistic and too pessimistic":
The prices which producers engaged in the successive stages of manufacture pay depend on their expectations of future prices and future demand. But they often forecast future prices on the basis of present prices and the present state of demand. 20 That is the source of their errors. In the modern capitalistic technique the actual state of demand and prices, because of the long interval which separates the moment when new constructions are undertaken from that when they satisfy the demand. So long as the fixed capital under construction is not finished, demand may continue to be unsatisfied and prices may remain high. Production may increase without prices falling; and the period of prosperity may thus be prolonged. 21
Il ciclo risulta dunque dall'influenzarsi vicendevole di prezzi e produzione. Prezzi alti indicano una crescita della domanda rispetto alla produzione, significano --e inducono a prospettare per il futuro-- buoni profitti, 22 che inducono gli imprenditori a ordinare nuovi macchinari per produrre di più. Ma il tempo di consegna induce gli imprenditori a sottovalutare il volume di capitale che presto sarà in azione, così che a un certo punto il capitale sarà eccessivo. Ciò determina un'inversione nel movimento dei prezzi, degli stimoli che gli imprenditori percepiscono, e dunque della produzione. Ogni fase del ciclo è gravida della fase successiva, 23 in un meccanismo endogeno che si perpetua e si autoalimenta: "l'industrie se trouve engrenée dans une chaîne sans fin d'actions et de réactions qui constituent les cycles économiques". 24
Aftalion aggiunge una precisazione importante riguardante il modo in cui le oscillazioni dalle industrie che producono beni di consumo si trasmettono a quelle che producono mezzi di produzione. Egli sottolinea come fluttuazioni relativamente contenute della domanda di beni di consumo implichino variazioni ben più marcate nella produzione di macchinari, contribuendo in questo modo a spiegare l'ampiezza del ciclo complessivo. Si tratta della prima formulazione compiuta del ` principio di accelerazione ', che negli anni seguenti ha avuto una parte molto rilevante nelle spiegazioni dei meccanismi del ciclo. Aftalion lo espone come segue:
il est aisé de concevoir que quand des variations dans les quantités de biens de consommation commandent aux mouvements cycliques généraux, elles déterminent des oscillations bien plus amples dans la fabrication de l'outillage. Le montant de la construction annuelle d'instruments de production, en vue de remplacer les capitaux fixes hors d'usage et d'augmenter progressivement l'outillage existant, n'égale en effet qu'une portion assez faible de l'outillage actuellement employé à la production des objets de consommation. Si nous supposons que la proportion est du dixième, et si dans une année donnée la fabrication des objets de consommation devait s'accroître d'un dixième, la production relative à l'outillage devrait cette année-là doubler: puisqu'à une production normale et annuelle d'un dixième devrait s'ajouter une production supplémentaire égale encore à un dixième. Une légère extension des industries de consommation exigera une extension beaucoup plus considérable des industries productrices de capitaux fixes. 25
Secondo questo principio la domanda di mezzi di produzione dipende dunque non dalla domanda di beni di consumo, ma dall'incremento della domanda di beni di consumo. È dunque facile comprendere come questo meccanismo possa avere un effetto potenzialmente destabilizzante: "Il suffit d'insensibles oscillations à la base de la pyramide économique pour déterminer de terribles ébranlements, des écroulements retentissant parmi les constructions qui sont au sommet". 26
Questo articolo è apparso in Azione (settimanale di Lugano) il 10 luglio 2002. © Daniele Besomi
1. Sono grato a Vittorio Degli Antoni per avermi segnalato una svista nella prima stesura di questo capitolo.
2. Sulla continuità del pensiero di Aftalion sul ciclo si veda Courtin 1945 , p. 126, con riferimento a Aftalion 1921 , 1932 , 1933 e a numerosi articoli per periodici e recensioni.
3. "La crise consistant, selon la formule de Juglar, dans l'arrêt de la hausse des prix, c'est sur les fluctuations des prix que l'observation doit porter tout d'abord" ( Aftalion 1913 , vol. 1, p. 1. Possono tuttavia darsi delle eccezioni, nel caso in cui vi sia dapprima una leggera flessione dei prezzi che non intacchi troppo severamente i profitti; la crisi vera e propria seguirebbe in tal caso qualche tempo dopo, manifestandosi con una caduta più decisa dei prezzi: ibid., p. 10). Aftalion è naturalmente consapevole del fatto che "Presque toutes les théories se sont attachées avec raison à l'explication de la chute des prix comme au problème essentiel en matière de crises" (ibid., p. 273). Nella sua recensione a Les crises périodiques de surproduction Robertson ha tuttavia criticato Aftalion per essere "too little aware of the importance of consumption instead of price as the ultimate test of prosperity", cosa questa che gli ha impedito di sviluppare alcune implicazioni della propria teoria ( Robertson 1914 , p. 88).
4. Per una rassegna sel ruolo dei prezzi nelle teorie del ciclo economico fino ai primi due decenni del Novecento si veda Williams 1919 , che dopo aver riassunto le posizioni dei principali teorici e statistici del ciclo --Juglar, Mitchell , Jevons , Aftalion, Moore, Robertson, Tugan-Baranowski , Hull, Lescure, Burton, Persons, Fisher e Marshall -- e altri conclude: "Our purpose in this note has been merely to indicate that, notwithstanding wide differences of opinion regarding the precise function of prices --as to their time relation to other elements in the cycle, as to the question of the automatic character of the price cycle, as to whether all prices or only some special prices are significant-- the point of common agreement which stands out from all the diversity of views is that price movements are a significant, and in the mind of most writers the chief, characteristic of the business cycle. It is safe to say that for no other single element entering into the general business condition could such unanimity of opinion be demonstrated" (p. 210).
5. Anche in questo Aftalion segue la tradizione metodologica inaugurata da Juglar ( Schumpeter 1954 , p. 1129). Sul ruolo dell'analisi empirica nella corposo trattato di Aftalion si vedano Lhomme 1945 e Dangel e Raybaut 1997 , pp. 72-75, e con riferimento più preciso alla procedura statistica Marchal 1945 . Mentre questi autori enfatizzano in misura maggiore o minore la preponderanza dell'induzione rispetto alla deduzione, Courtin (1945 , p. 126) sottolinea giustamente come la spiegazione teorica del ciclo fosse formulata da Aftalion negli articoli del 1908-09 , prima dunque di esporre i dati presentati nell'opera del 1913 .
Lo stesso Aftalion si è soffermato in seguito sulla propria scelta in un paragrafo introduttivo riguardante il metodo di studio ad un riassunto della propria teoria per la Revue de Métaphysique et de Morale. Dopo aver liquidato gli studi storici e descrittivi, che focalizzano sulle particolarità di ciascun ciclo, come poco adatti a identificare ciò che i diversi cicli hanno in comune e in cosa consista l'essenza del ritmo della vita economica, Aftalion afferma che il metodo statistico è senz'altro il più idoneo a "séparer chacun des phénomènes de la multitude des autres, de permettre de le suivre à travers les cycles successifs de manière à faire ressortir ce qui se renouvelle à chaque fois et à négliger ce qui était accidentel", e che senz'altro si imporrà alla scienza in misura sempre maggiore. Vi sono tuttavia due tipi di approccio statistico. Da una parte vi sono coloro che rinunciano a ogni teoria esplicativa e alla ricerca delle cause del ciclo, e si limitano a precisarne il ritmo e le caratteristiche, con scopo predittivo (il riferimento è in particolare a Persons 1919 ). Dall'altra vi sono invece coloro i quali usano le statistiche per "chercher la raison du rythme de la vie économique, la cause du phénomène": tra questi Aftalion include Mitchell, Robertson, Moore e sé stesso ( Aftalion 1921 , pp. 251-54).
6. Aftalion 1913 , vol. 2, p. 30.
8. Va osservato che mentre Aftalion è soddisfatto dagli abbondanti e accurati dati sull'andamento dei prezzi è costretto a lamentare la scarsità di dati statistici riguardanti la produzione. Tuttavia le statistiche esistenti sull'occupazione dei fattori della produzione, e in particolare del lavoro, permette di dedurre che la produzione aumenta considerevolmente durante le fasi di prosperità e diminuisce o resta stazionario durante le depressioni.
9. Aftalion 1913 , vol. 2, pp. 30-35.
10. Questo non è il risulltato di un'osservazione, ma della stessa definizione delle fasi del ciclo in termini delle oscillazioni dei prezzi (per i riferimenti testuali vedi nota "La crise consistant, selon la formule de Juglar, dans l'arrêt de la hausse des prix, c'est sur les fluctuations des prix que l'observation doit porter tout d'abord" (Aftalion 1913, vol. 1, p. 1. Possono tuttavia darsi delle eccezioni, nel caso in cui vi sia dapprima una leggera flessione dei prezzi che non intacchi troppo severamente i profitti; la crisi vera e propria seguirebbe in tal caso qualche tempo dopo, manifestandosi con una caduta più decisa dei prezzi: ibid., p. 10). Aftalion è naturalmente consapevole del fatto che "Presque toutes les théories se sont attachées avec raison à l'explication de la chute des prix comme au problème essentiel en matière de crises" (ibid., p. 273). Nella sua recensione a Les crises périodiques de surproduction Robertson ha tuttavia criticato Aftalion per essere "too little aware of the importance of consumption instead of price as the ultimate test of prosperity", cosa questa che gli ha impedito di sviluppare alcune implicazioni della propria teoria (Robertson 1914, p. 88). ).
11. Secondo Robertson, tuttavia, si tratta di una `unfortunate metaphor' ( 1914 , p. 87).
12. L'analogia è ripresa diverse volte nell'opera di Aftalion (ad esempio 1913 , vol. 2, pp. 179, 361 e 404), e spesso citata dai commentatori successivi.
13. Aftalion 1913 , vol. 2, p. 179.
14. Secondo Robertson (1914 , p. 86) Aftalion non riconosce nella giusta misura l'importanza delle fluttuazioni nella domanda nonostante la sua teoria suggerisca implicitamente "how successive independent ripples of demand may be made by the period of production to coalesce into the appearance of one long continuous wave."
15. Aftalion 1913 , vol. 2, pp. 238-42.
16. "En dépit de divergences de conception entre économistes tout le monde admet la notion d'un prix normal, d'un prix naturel, d'un prix d'équilibre, autur du quel graviteraient les prix courants, les prix du marché, les prix effectifs. Cette notion est accepté non seulement par ceux qui font dépendre les prix du coût de production, mais encore par ceux qui font de l'utilité le fondement et du prix des marchandises et des éléments mêmes du coût" ( Aftalion 1913 , vol. 2, p. 354).
17. Aftalion 1913 , vol. 2, pp. 354-55.
18. "Les fluctuations de la production résultent de la tendence de l'organisme économique à retourner à l'état d'équilibre" ( Aftalion 1913 , vol. 2, p. 355).
19. Aftalion aggiunge che se anche gli imprenditori sapessero tener conto delle conseguenze del ritardo nella consegna delle macchine, rimarrebbe tuttavia uno stato generale di incertezza sul volume di capitali fissi in via di costruzione; l'incertezza impedirebbe in tal caso di calcolare correttamente, e nutrirebbe l'azione degli speculatori ( Aftalion 1913 , vol. 2, pp. 362-63).
20. "L'intensité actuelle des besoins et l'état présent des prix" sono dunque dei "mauvais[es] régulateur[s] de la production ( Aftalion 1913 ,vol. 2, p. 409).
21. Aftalion 1927 , pp. 165-66. Qualora l'intervallo potesse essere ridotto, il problema non si porrebbe: "Tant qu'on produisait directement et immédiatement les objets de consommation requis, cycles et crises périodiques restaient inconnues" ( Aftalion 1913 , vol. 2, p. 404). Si consideri di nuovo l'analogia della stufa regolata a partire dalla sensazione immediata di calore o di freddo. Se, anziché carbone, si impiegasse un combustibile più facilmente dosabile e che prende fuoco pressocché immediatamente (olio combustibile, ad esempio), un termostato basato sulla temperatura della stanza ridurrebbe notevolmente l'escursione termica.
22. Aftalion 1913 , vol. 2, p. 354.
23. L'espressione di Aftalion ricorda da vicino la conclusione di Juglar: vedi capitolo Clément Juglar: la crisi come patologia .
24. Aftalion 1913 , vol. 2, pp. 356-70.
25. Aftalion 1913 , vol. 2, p. 372. Una formulazione preliminare del principio di accelerazione si trova già in Carver, che --ragionando in termini di prezzi-- aveva notato che "the value of producers' goods tend to fluctuate more violently than the value of consumers' goods" ( 1903 , p. 498), mentre altre esposizioni compiute, raggiunte in modo indipendente l'una dall'altra, sono dovute a Bickerdicke 1914 e J. M. Clark 1917 .
26. Aftalion 1913 , vol. 2, p. 373.